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Montelupo Fiorentino (FI) – Villa Medicea dell’Ambrogiana

Il Complesso della Villa Medicea dell’Ambrogiana si trova sulla riva sinistra dell'Arno, nel punto in cui vi confluisce la Pesa, in una posizione scenografica nei pressi della cittadina di Montelupo Fiorentino. Da un punto di vista storico, il Podere dell’Ambrogiana divenne proprietà della famiglia Medici a partire dal 1573. Alla fine del XI secolo il granduca Ferdinando I° ne commissionò la ricostruzione e la trasformazione in Villa, a partire dal reesistente casino signorile con l’inserimento di quattro torri angolari e un chiostro centrale dotato di cisterna. Tra gli architetti coinvolti nel progetto emerge la figura di Raffaello Pagni, collaboratore di Bernardo Buontalenti. Nel XVII secolo la struttura fu collegata tramite un lungo corridoio ad un convento di padri Alcantarini. Nella seconda metà del XIX secolo la villa e i suoi annessi furono trasformati in manicomio, quindi in ospedale psichiatrico giudiziario.
Nel 1970 l'intero complesso fu infatti consegnato al Ministero della Giustizia per gli usi dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) e nel tempo è stato ristrutturato per adattarlo a questo uso.
Il complesso è caratterizzato da un perimetro di vecchie mura medicee all’interno delle quali si trovano la villa vera e propria, oltre la prima, la seconda e la terza sezione di detenzione. I fabbricati sono corredati di aree esterne di pertinenza. Esternamente alle mura, ma sempre facenti parte del compendio, si trovano strade e parchi urbani di ampie dimensioni.

Viale Umberto I, 64 - 50056 Montelupo Fiorentino (FI)

Dettagli

Tipologie immobile
Edificio storico, Villa
Funzioni ammesse
Altre funzioni, RSA/Senior Housing
Superficie territoriale (m²)
38.955 m²
SLP Totale (m²)
Anno di costruzione
1500
Stato manutentivo
Da valorizzare
Stato occupazionale
Libero

La Villa è distribuita su quattro piani fuori terra, un piano ammezzato (tra il terreno ed il primo) oltre piano seminterrato, e caratterizzata da quattro torri che si elevano per ulteriori due piani fuori terra. Al piano terra dell’edificio sono distribuiti locali ad suo uffici, la chiesa (dove veniva celebrata la messa per i detenuti) più altri locali utilizzati fino al 2017 come bar/spaccio, cucine e sala mensa per i dipendenti. Il piano mezzanino era destinato a camerate per gli agenti di polizia penitenziaria. Al piano primo si trovano gli ambienti più nobili del complesso anche se l’accesso a porzione di essi è attualmente interdetto a causa di dissesti statici presenti nella torre sud est della Villa. Sempre al piano primo si trovano n° 8 alloggi. Il fabbricato denominato “Prima Sezione”, è elevato su un piano fuori terra ed era adibito ad uffici. Nel terreno, che costeggia la riva dell’Arno, è ubicata una grotta che ai tempi dei Medici collegava il fiume Arno con la Villa. All’attualità non è possibile accedervi in considerazione del pessimo stato di manutenzione. Il corpo di fabbrica denominato “Seconda Sezione” è un fabbricato elevato su due piani fuori terra; nella porzione lato sud-est erano ubicati gli ambulatori medici, mentre la restante porzione era destinata a celle detentive attualmente in pessimo stato manutentivo. La “Terza Sezione” è invece un corpo di fabbrica adibito a zona detentiva, elevato su tre piani fuori terra oltre piano soffitta. Accanto alla ex zona detentiva insiste un fabbricato di due piani fuori terra che veniva utilizzato come officina e magazzini. Sull’area esterna della “zona detentiva” insiste una tettoia che veniva utilizzata come spazio per le ore d’aria dei detenuti. stessa. All’attualità non è possibile accedervi in considerazione del pessimo stato di manutenzione.
Inquadramento urbanistico
Il bene demaniale ricade in zona F- «zona per attrezzatura di interesse generale» e, più precisamente è identificato con F2 – Polo sanitario. Inoltre il compendio è compreso nel sistema insediativo T1 – Singoli immobili e complessi edilizi di preminente interesse culturale: conservazione degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo edilizio, compreso l’adeguamento funzionale e tecnologico in relazione alle destinazioni d’uso compatibili. Categorie di intervento: a, b, c2. . Nelle parti che non presentano caratteristiche architettoniche significative dei complessi edilizi classificati come T1 e T2 e che risultano autonome rispetto al complesso originario, a seguito di progetto di fattibilità redatto da professionista abilitato nel campo del restauro, sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia (dA e dA1), senza ampliamento, nel caso di approvazione del progetto di fattibilità stesso. Il Comune di Montelupo Fiorentino con un Protocollo d’Intesa siglato in data 3.11.2016 e confermato con nota del 25.05.2020 ha preso l’impegno di recepire gli esiti e le indicazioni condivise nell’ambito della concertazione istituzionale all’interno della propria strumentazione urbanistica e di attivare i più idonei strumenti di semplificazione ed accelerazione amministrativa per addivenire alla variazione dello strumento urbanistico, così da consentire al futuro concessionario di realizzare la propria idea progettuale, purchè coerente con le indicazioni contenute nel “Documento preliminare al progetto di valorizzazione” elaborato dal gruppo di lavoro interistituzionale nel luglio 2017.
1.1 Situazione vincolistica del bene ai sensi del D.Lgs. 42/2004:
Il Decreto n° 97/2016 del Ministero dei Beni culturali dichiara il bene di “interesse ai sensi dell’art 10 comma 1 del D.lgs 42/2004 in quanto possiede i requisiti di interesse storico-artistico con la motivazione che è meritevole di essere sottoposto a provvedimento di tutela storico artistica in quanto, nonostante la sua destinazione d’uso a casa di pena da oltre un secolo, mantiene inalterato il valore architettonico della residenza granducale, stratificatosi nel corso dei secoli, che contempla la pregiata decorazione pittorica degli ambienti del piano nobile. Si ritiene, altresi’, di sottoporre a vincolo di tutela anche il sistema viario che si snoda intorno alla villa, in quanto strettamente connesso alla fruizione della medesima e partecipa alla definizione del valore identitario complessivo del luogo”.
Il complesso è inoltre soggetto a vincolo paesaggistico per effetto del D.M. 24/01/1977 pubblicato G.U. n. 53 del 25/02/1977: (Zona attorno alla villa Medicea dell’Ambrogiana) con la seguente motivazione: “la zona predetta ha notevole interesse pubblico perchè è la naturale cornice del complesso della villa Medicea dell’Ambrogiana, grandiosa costruzione quadrata con torri angolari, già villa Medicea, dove orti-giardino e portici di collegamento di bella fattura costituiscono il tessuto di collegamento fra i vari corpi di fabbrica; essa rende possibile il godimento visuale del sopracitato complesso sia dalle rive del fiume Arno, sia dall’antico centro di Capraia”.

Il Comparto della Villa Medicea dell’Ambrogiana si trova alla confluenza del Torrente Pesa sul Fiume Arno di fronte all’abitato di Capraia.  Costituisce emergenza ambientale e paesaggistica tutta la sponda lungo l’Arno ed il sistema del parco urbano sia ad est (che si conclude dopo il sottopasso ferroviario su viale Umberto) che ad ovest del comparto (che si conclude con l’abitato della Torre). All’interno del parco esiste il nuovo complesso scolastico (Margherita Hack) ed un sistema di piste ciclabili lungo l’Arno ed il Torrente Pesa. Le emergenze architettoniche fortemente connesse al comparto sono l’originario Convento degli Alcantarini e Chiesa dell’Ambrogiana, il complesso colonico con Chiesa attualmente Museo Archeologico, la Torre medievale di Montelupo (già torre Frescobaldi). A sud dell’ambito paesaggistico sopra specificato negli anni 80 è sorto il popolato quartiere dell’Ambrogiana e gli attuali interventi in corso presso l’ex VAE, Artinvetro, e Lux stanno portando avanti un programma di rigenerazione urbana che porterà all’eliminazione del critico assetto urbano degli anni 70 derivato dalla commistione tra la parte residenziale e gli estesi comparti produttivi. Importanti interventi sulla variante alla SS 67, ed in particolare le rotatorie realizzate e quelle in corso (via I maggio, ed  incrocio via delle Croci), consentiranno sempre più un ruolo urbano all’adiacente via Fratelli Cervi aggiungendo all’assetto veicolare quello pedociclabile in virtu’ dell’importante pista ciclabile “dorsale urbana numero 1” in corso di realizzazione che  si connette alle piste ciclabili esistenti, adiacenti al comparto lungo l’Arno e la Pesa. L’accessibilità al comparto Villa Medicea dell’Ambrogiana è inoltre favorita dall’estrema vicinanza con la  stazione ferroviaria dove sono presenti importanti parcheggi (un parcheggio scambiatore  da 250 posti su Via Don Minzoni, e quello da circa 80 posti sul rilevato ferroviario in prossimità di Via Giro delle Mura). E’ da rilevare, inoltre, che in prossimità di via del Parco sono già presenti, e possono eventualmente essere incrementate, aree a parcheggio, che visto la vicinanza al complesso della Villa Medicea, sono da considerare a servizio delle funzioni della stessa evitando di caricare ulteriormente il complesso della dotazione di parcheggi e di viabilità veicolare.

Villa principale
8100 mq sup. lorda
Fabbricato Sezione prima
550 mq sup. lorda
Fabbricato Sezione seconda
2100 mq sup. lorda
Fabbricato sezione terza
4000 mq sup. lorda
Altri manufatti vari
1080 mq sup. lorda

Il Complesso della Villa Medicea dell’Ambrogiana si trova sulla riva sinistra dell'Arno, nel punto in cui vi confluisce la Pesa, in una posizione scenografica nei pressi della cittadina di Montelupo Fiorentino. Da un punto di vista storico, il Podere dell’Ambrogiana divenne proprietà della famiglia Medici a partire dal 1573. Alla fine del XI secolo il granduca Ferdinando I° ne commissionò la ricostruzione e la trasformazione in Villa, a partire dal reesistente casino signorile con l’inserimento di quattro torri angolari e un chiostro centrale dotato di cisterna. Tra gli architetti coinvolti nel progetto emerge la figura di Raffaello Pagni, collaboratore di Bernardo Buontalenti. Nel XVII secolo la struttura fu collegata tramite un lungo corridoio ad un convento di padri Alcantarini. Nella seconda metà del XIX secolo la villa e i suoi annessi furono trasformati in manicomio, quindi in ospedale psichiatrico giudiziario.
Nel 1970 l'intero complesso fu infatti consegnato al Ministero della Giustizia per gli usi dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) e nel tempo è stato ristrutturato per adattarlo a questo uso.
Il complesso è caratterizzato da un perimetro di vecchie mura medicee all’interno delle quali si trovano la villa vera e propria, oltre la prima, la seconda e la terza sezione di detenzione. I fabbricati sono corredati di aree esterne di pertinenza. Esternamente alle mura, ma sempre facenti parte del compendio, si trovano strade e parchi urbani di ampie dimensioni.

Procedure

Concessione di valorizzazione con bando pubblico

Viale Umberto I, 64 - 50056 Montelupo Fiorentino (FI)

Contatto

ICE - Italian Trade Agency

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