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Vicopisano (PI) – Ex Casello Idraulico, Palazzo Ducale, Cateratte Ximeniane

La fabbrica delle Cateratte risale al 1757 e fu voluta da Francesco Stefano d’Asburgo Lorena I Granduca di Toscana; venne realizzata da Leonardo Ximenes, matematico, ingegnere, idraulico, studioso attento e rispettoso della natura idrogeologica del territorio e dell’ecosistema naturale.
Le cateratte avevano la funzione di regolare lo sfocio nel fiume Arno delle acque provenienti dal lago di Bientina, il bacino naturale più esteso della Toscana, mediante il canale della Serezza Vecchia e, in particolare del Canale Imperiale, aperto dallo stesso Ximenes; per consentire una navigazione continua del predetto canale imperiale furono, inoltre, previsti due "sostegni" o chiuse che consentivano il passaggio alle barche in prossimità delle cateratte. Il lago fu poi prosciugato mediante un ulteriore intervento nel 1859, che lo ha di fatto trasformato in un nuovo canale artificiale emissario, ancora esistente e funzionante, che scorre sotto l’Arno grazie a una galleria sotterranea.
Le cateratte di via Due Ponti sono anche l’ultima testimonianza della storia idrogeologica del territorio tra Lucca e Pisa e della bonifica del lago di Bientina alle pendici del Monte Pisano.
L'ex casello idraulico- Palazzo Ducale è un fabbricato a pianta rettangolare che si sviluppa su tre piani fuori terra e presenta una struttura portante verticale in muratura mista, mentre quella orizzontale è in legno; è inoltre corredato da resede di pertinenza esclusivo recintato di cui la porzione posta sul prospetto principale, che costituiva l’ex vasca di raccolta acqua, è collocata sotto il piano stradale.

via Due Ponti - 56010 VICOPISANO (PI)

Dettagli

Tipologie immobile
Edificio storico
Funzioni ammesse
Altre funzioni, Commerciale, Direzionale, Residenziale, Sport, tempo libero, eventi
Superficie territoriale (m²)
567 m²
SLP Totale (m²)
Anno di costruzione
1760
Stato manutentivo
Da valorizzare
Stato occupazionale
Libero

Il fabbricato denominato “Ex Casello Idraulico di Vicopisano” è stato costruito intorno al 1760. Presenta una pianta rettangolare e si sviluppa su tre piani fuori terra. La facciata è intonacata e finemente arricchita con cornici ed altri elementi in rilievo tra cui lo stemma granducale posto al centro della stessa. All’interno del compendio si individuano tre distinte porzioni:

  1. locali adibiti a deposito di attrezzi e materiali vari, posti al piano terreno dell’edificio, suddivisi da ampi archi a sostegno del piano sovrastante e degli ingranaggi della chiusa, ispezionabili percorrendo il ballatoio ligneo con accesso dal locale adiacente l’entrata. Le stanze non dispongono apparentemente di impianti se non quello elettrico che risulta vetusto e pertanto fuori norma.
  2. civile abitazione posta al piano primo e sottotetto, composta da ingresso, cucina, soggiorno, tinello, tre camere ed un servizio igienico oltre piccola soffitta con accesso dal vano scale. L’appartamento non presenta particolari elementi di pregio.
  3. piccolo terreno adibito a resede a comune delle due porzioni ed un tempo in parte occupato dall’invaso del fiume.

La conformazione planimetrica dell’edificio prevede un accesso unico alle due distinte porzioni di fabbricato, dal resede di pertinenza esclusiva.  Al piano terra, lungo la via comunale denominata “dei mezzi” (lato ovest) troviamo l’accesso a quello che una volta erano i locali di ispezione e di manovra delle cateratte ximeniane, suddivisi tra loro da ampi archi a sostegno del piano sovrastante e dei giganteschi ingranaggi idraulici della chiusa costituiti da legno di quercia. I finestroni originari e le fessure dei portali delle cateratte sul pavimento sono stati murati, le stanze sono pavimentate in lastre di pietra, gli infissi in legno con scuri, gli intradossi degli alti solai mettono in evidenza la bellissima struttura portante lignea; detta porzione di fabbricato è indubbiamente la più caratteristica nonché forse unica testimonianza storico-scientifica di alta ingegneria idraulica dell’epoca che rimane in Italia. Con accesso indipendente, dalla parte retrostante la facciata principale, troviamo l’accesso al piano primo ed ultimo, raggiungibile tramite una ripida scala ad un’unica rampa dove si trova l’appartamento che una volta era destinato al “catarettaio” e della sua famiglia prima e, poi della “guardia dell’Arno” fino al 1990.

Le cateratte Ximeniane con Decreto n. 72 del 26 febbraio 2013 sono state dichiarate di interesse storico – artistico ai sensi dell’art. 10, comma 1, del D.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 e ss.mm.ii. e quindi l’immobile è sottoposto a tutte le tutele contenute del citato Decreto Legislativo. Pertanto tutti gli interventi sull’immobile dovranno essere preventivamente vagliati e  autorizzati dalla Soprintendenza territorialmente competente.

L’immobile in argomento non è stato oggetto di alcun intervento da decenni, se non piccoli interventi di taglio vegetazione spontanea, pulizia guano di piccioni, chiusura finestre e ripristino porzioni di tetto o gronde, pertanto versa in stato di abbandono.

Visto quanto sinora sopra detto, la particolarità del bene demaniale, quest’ultimo  necessita senza ombra di dubbio di un massiccio intervento di restauro risanamento conservativo (ovvero interventi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essa compatibili…) o di ristrutturazione edilizia (Sono gli  interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costituti vi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti…)

Ovviamente tutti gli interventi necessari e previsti dallo strumento urbanistico  dovranno essere vagliati ed approvati dalla Soprintendenza territorialmente competente.

L’immobile non è stato oggetto di interventi manutentivi  negli ultimi decenni se non piccoli interventi di taglio vegetazione spontanea, pulizia guano di piccioni, chiusura finestre e ripristino porzioni di tetto o gronde, pertanto versa in stato di abbandono.

L’immobile necessita quindi di un massiccio intervento di restauro e risanamento conservativo (ovvero interventi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essa compatibili…) o di ristrutturazione edilizia (Sono gli  interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costituti vi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti…).

L’immobile  è posto all’interno del distretto territoriale del comune di Vicopisano (PI), precisamente lungo la via comunale denominata dei Due Ponti angolo via dei Mezzi, nella frazione di San Giovanni Alla Vena, posta a sud est dal predetto comune da cui dista circa 3 Km. Via dei Due Ponti è la più antica e importante del paese, stretta tra il Monte Pisano e l’ Arno, si chiama così perché passava su due canali artificiali, con relative cateratte e ponti, la Serezza e il Canale Imperiale, che convogliavano l’acqua del lago all’Arno.
Una volta passaggio obbligato tra Pisa e Firenze, appare nelle mappe fin dal 1400 vicino al nome Riparotto.
La storia di Vicopisano è sempre stata legata alla lavorazione della ceramica, che già nel XVI sec. era ben affermata nella zona; sicuramente la scarsa estensione di terreno coltivabile spinse gli abitanti del luogo a cercare altre forme di sostentamento, che furono appunto rintracciate nella lavorazione della ceramica o “terra rossa” come veniva chiamata San Giovanni Alla Vena. Recentemente la frazione  ha avuto un buon incremento nell’insediamento urbano, infatti è vicino a servizi pubblici (scuole, USL palazzetto dello sport, croce rossa, chiesa, minimarket, carabinieri) e privati quali avvocati, ambulatorio veterinario, ufficio postale, banche. Dal punto di vista urbanistico l’immobile ricade all’interno dei un zona destinata a servizi ed attrezzature di interesse pubblico.

locale cateratte piano terra
150 mq
appartamento piano primo
133 mq
soffitta
17 mq

La fabbrica delle Cateratte risale al 1757 e fu voluta da Francesco Stefano d’Asburgo Lorena I Granduca di Toscana; venne realizzata da Leonardo Ximenes, matematico, ingegnere, idraulico, studioso attento e rispettoso della natura idrogeologica del territorio e dell’ecosistema naturale.
Le cateratte avevano la funzione di regolare lo sfocio nel fiume Arno delle acque provenienti dal lago di Bientina, il bacino naturale più esteso della Toscana, mediante il canale della Serezza Vecchia e, in particolare del Canale Imperiale, aperto dallo stesso Ximenes; per consentire una navigazione continua del predetto canale imperiale furono, inoltre, previsti due "sostegni" o chiuse che consentivano il passaggio alle barche in prossimità delle cateratte. Il lago fu poi prosciugato mediante un ulteriore intervento nel 1859, che lo ha di fatto trasformato in un nuovo canale artificiale emissario, ancora esistente e funzionante, che scorre sotto l’Arno grazie a una galleria sotterranea.
Le cateratte di via Due Ponti sono anche l’ultima testimonianza della storia idrogeologica del territorio tra Lucca e Pisa e della bonifica del lago di Bientina alle pendici del Monte Pisano.
L'ex casello idraulico- Palazzo Ducale è un fabbricato a pianta rettangolare che si sviluppa su tre piani fuori terra e presenta una struttura portante verticale in muratura mista, mentre quella orizzontale è in legno; è inoltre corredato da resede di pertinenza esclusivo recintato di cui la porzione posta sul prospetto principale, che costituiva l’ex vasca di raccolta acqua, è collocata sotto il piano stradale.

Procedure

Concessione di valorizzazione con bando pubblico

via Due Ponti - 56010 VICOPISANO (PI)

Contatto

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