L’edificio sorge all’interno del Centro Storico della Città, in una zona che ha subito notevoli cambiamenti dal 1933 al primo dopoguerra. Infatti l’immobile è stato realizzato su un’area di nuova espansione insieme ad una nuova strada, via G. Marconi, ed una serie di nuovi edifici.
Gli ingressi principali sono su via Guglielmo Marconi n.24 e n. 26 e su Largo Guglielmo Marconi n.15 e n. 17. Il solo piano seminterrato ha un accesso anche da Piazza della Repubblica.
L’edificio presenta delle caratteristiche uniche che richiamano e rivisitano lo stile medioevale e rinascimentale della città di Viterbo. La rastremazione dello zoccolo in bugnato rustico e la copertura fortemente aggettante poggiante su elaborati e fragili beccatelli in legno e pietra, fanno riferimento alle turrite fabbriche civili del medioevo, mentre il gusto rinascimentale è ripreso nei portali archivoltati su coppie di colonne corinzie e sovrasti da balconi e bifore, nelle cornici delle finestre.
Nonostante la pianta dell’edificio non sia simmetrica, dovuta all’irregolarità dello spazio a disposizione, il progettista riesce a riproporla nel prospetto principale su via Marconi progettando due torri di uguale larghezza e della stessa altezza, ma diverse in pianta unite tra loro da un corpo trapezoidale costruito intorno ad un cortile e di altezza minore.
L’interno, più precisamente, l’area destinata al pubblico e alle operazioni bancarie, è solenne con ampia scalata di accesso (nel versante destro del prospetto su via Marconi), soffitti alti, lucernari, finestre gigantesche, dovizia di marmi e graniti, arredi di legno massello (originali degli anni Quaranta), ampi corridoi che conducono alla direzione e agli uffici amministrativi.
L’immobile è sottoposto a vincolo di tutela ai sensi dell’art. 10, comma 1 del D.Lgs. 42/2004.
L’edificio è ubicato nel pieno centro storico cittadino, in un’area molto importante dal punto di vista storico e culturale. Nelle vicinanze si trova infatti la “Casa di Santa Rosa” da dove ha inizio il percorso della più famosa attrazione turistica della Città la “Macchina di Santa Rosa” inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Nella zona si trovano inoltre “Le rovine del Castello di Federico II” con le mura medievali, lo stesso “Monastero di Santa Rosa”, la “Chiesa della Santissima Trinità” con l’interessante Chiostro e a circa 500 m. il “Duomo di San Lorenzo” e “Palazzo Farnese”.
La zona è ben servita da aree di sosta quali il Parcheggio del Sacrario, l’area di Piazza Giuseppe Verdi e il parcheggio di Piazza della Rocca, in prossimità del Museo Nazionale Etrusco.